Una storia d’amore Italiana

I futuri coniugi Ferruzzi si incontrano in una pelletteria di Firenze introno alla metà degli Anni ‘70. Lui viene dal settore della calzatura, lei dal ricamo. Hanno entrambi lasciato il lavoro precedente perché sentono un profondo bisogno di novità e di crescita.

Due universi dell’alta manifattura italiana si misurano quindi su un nuovo terreno di gioco. Si innamorano e decidono di mettersi in proprio. È il 1978.

Facciamo ciò che ci rende felici

All’inizio, la pelletteria dei Ferruzzi crea borse conto terzi lavorando per il grande marchio che alimenta tutta la filiera fiorentina dell’epoca, ma la svolta non tarda ad arrivare. I due cominciano a conoscere stilisti di grande fama e ne convincono uno a disegnare per loro.

Le prime vendite a marchio Gino Ferruzzi avvengono negli alberghi di Firenze, dove il pubblico, in particolare giapponese, è alla ricerca della perfezione stilistica ed esecutiva.

Il segreto è
rimanere fedeli

Le borse Gino Ferruzzi vengono apprezzate e diffuse. Dai primi tre negozi in Firenze, si arriva presto a 1300 clienti in tutto il mondo. Dalle suite degli hotel, si passa alle fiere internazionali.

Il segreto del successo? Mai tradire il proprio passato.
La maison decide di mantenere – nonostante le possibilità offerte dai mercati globali – una produzione limitata e la propria modelleria interna.

Essere è
avere

Il maestro Gino Ferruzzi è ancora oggi alla guida dell’azienda, con una sola missione: mantenere viva la tradizione artigiana fiorentina, quella che crea con le proprie mani il vero lusso. Durevole, senza tempo, senza difetti.

Pelli, materiali, design sono esclusivamente italiani. La produzione è interna. Ogni scelta esecutiva viene compiuta con l’unico obiettivo della qualità estrema, senza compromessi.